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Donne e scienza: Myriam Sarachik tra fisica e diritti femminili
Mentre gli Stati Uniti corrono per recuperare il ritardo nella scienza e i college creano i loro primi dipartimenti di fisica, Myriam Sarachik, oggi stimata fisica sperimentale, tra le donne più rilevanti nella scienza, inizia la sua carriera. Dopo la fuga dai nazisti, la crescita a Cuba, il difficile percorso di studi in un campo chiuso alle donne e l’incidente della figlia, Myriam Sarachik raggiunge il successo, affermandosi come una delle donne scienziate che hanno segnato la storia e, oltre a ricevere numerosi premi e riconoscimenti, viene eletta nel 2003 presidente dell’American Physical Society diventando la terza donna a capo dell’APS dal 1899.
Donne e scienza: un rapporto sempre difficile
Sul finire della seconda Guerra Mondiale, la famiglia Sarachik è costretta a trasferirsi a Cuba per scappare dai nazisti. Una volta finita la guerra, Myriam comincia ad andare a scuola e, forse influenzata da quella che è una passione del padre, mostra un particolare interesse per una delle materie più difficili: la fisica. Sarà proprio questa la materia che la renderà una donna protagonista nella scienza, seppur con la fatica dovuta all’essere donna in un settore a prevalenza maschile, in anni in cui il ruolo femminile era concepito prevalentemente all’interno della famiglia e della casa.
Scienza e tecnologia. Arrivano le donne
Nel 1950, inizia i suoi studi di matematica e fisica alla Columbia University e nel 1954 si laurea. Nelle Università non si vedono volti femminili, soprattutto non si vedono nomi di donne nelle materie che coinvolgono scienza e tecnologia, quindi nel campo dell’ingegneria, matematica e della fisica. Il settore è sempre stato “ostile” alla parità di genere e, ancora oggi, la strada da fare per raggiungerla è molto lunga. Anche per questo, nel 2015, Le Nazioni Unite hanno proclamato la “Giornata mondiale delle ragazze e delle donne nella scienza”. La giornata ha l’obiettivo di promuovere e supportare la piena ed equa partecipazione delle donne, parte attiva del mondo delle scienze, ma spesso vittime di diseguaglianze e pregiudizi.
Come si diventa una donna protagonista nella storia della scienza
Myriam comincia i suoi studi nel Dipartimento di Fisica dell’Università di New York, grazie alla posizione come professoressa trovata tramite un suo ex docente. È qui che inizia a studiare il comportamento dei materiali a temperature molto basse, per osservare il modo in cui gli elettroni si muovono attraverso i solidi. Esamina il magnetismo su scala molecolare e comincia a sperimentare le sue idee. Un importante passo avanti lo fa grazie alle conferme della sua sperimentazione sull’effetto Kondo, uno dei pochi esempi in fisica in cui molte particelle si comportano come un unico oggetto, che prima di lei era soltanto stato teorizzato.
Una donna game changer tra scienza e diritti
Non si diventa Myriam Sarachik se non ci si pone continuamente domande, punto di partenza per ogni ricerca. E così, domanda dopo domanda, e dopo aver superato il momento più brutto della sua vita, ovvero il rapimento della figlia da parte della bambinaia, conclusosi in tragedia, Myriam comincia ad avere una serie di successi che fino ad oggi non si sono mai interrotti.
“L’essere umano ha già fatto un notevole progresso riguardante la conoscenza e la comprensione delle leggi della natura, ma non cambia il fatto che ne conosce ancora soltanto una minima parte. Il segreto perciò non è trovare le giuste domande ma non smettere mai di farsene di nuove”. È così che la scienziata e fisica spiega il suo approccio al lavoro…e probabilmente anche alla vita.
Nel 1995 il sindaco di New York la premia per l'eccellenza nelle scienze matematiche, fisiche e ingegneristiche: fu il primo di una serie di riconoscimenti. Nel 2004 Myriam. vince il Premio Sloan per il servizio pubblico dal Fondo per la città di New York e nel 2005 l’APS Oliver E. Buckley Prize. Nel 2006 le conferiscono una Laurea ad Honoris Causa in Scienze, presso l'Amherst College. Il premio più recente è la Medaglia dell’American Physical Society del 2020 “per i suoi risultati eccezionali nella ricerca”. Myriam Sarachik in questi 25 anni di carriera è stata anche eletta al consiglio direttivo dell'Accademia Nazionale delle Scienze, dove ha contribuito a una migliore politica riguardante le donne nella scienza e i diritti umani degli scienziati.